Ad inizio 2020, l’Italia ha avviato il processo di recepimento della direttiva RED II, Il percorso è iniziato con il Decreto Milleproroghe, entrato in vigore a febbraio 2020, con cui sono state introdotte per la prima volta nella legislazione italiana, in accordo con la direttiva, le definizioni di “Autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente” e “Comunità di Energia Rinnovabile” (REC). Il percorso è proseguito poi con la pubblicazione della Delibera ARERA 318/2020 (agosto 2020) e concluso (ad oggi) con il Decreto attuativo del MiSE, a settembre 2020.
Al fine di supportarne la diffusione, è stato riconosciuto un incentivo per un periodo di 20 anni
per l’energia elettrica prodotta da ciascuno degli impianti a fonti rinnovabili facenti parte di tali configurazioni (e che risulti condivisa tra i membri) pari a 100 €/MWh nel caso in cui l’impianto di produzione faccia parte di una configurazione di autoconsumo collettivo e 110 €/MWh nel caso in cui l’impianto faccia parte di una comunità energetica rinnovabile.
Sono stati inoltre definiti una serie di “paletti” che delimitano lo spazio di manovra per la realizzazione di queste configurazioni, ad esempio in termini di “perimetro” delle configurazioni (ossia il medesimo edificio o condominio per gli autoconsumatori collettivi e Ia medesima cabina secondaria MT/BT per i membri di una REC) e di taglia d’impianto (non superiore a 200 kW per singolo impianto).
Il quadro normativo-regolatorio nazionale risulta ad oggi completo per l’attivazione della prima fase “pilota”, propedeutica al completo recepimento della Direttiva RED II, che tuttavia andrà recepita in modo definitivo entro giugno 2021.